«L’anno che lasciamo dà un segno di speranza… Confcooperative nel 2015 con la legge di Stabilità ha ottenuto alcune norme chieste dalle nostre cooperative scongiurandone altre che, se approvate, avrebbero messo in serie difficoltà alcune imprese come le cantine sociali». Si apre così la lettera, di cui riportiamo alcuni stralci, che il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini ha inviato ai presidenti delle cooperative aderenti.
«Sul versante delle norme ottenute – scrive – segnalo l’Iva al 5% per prestazioni socio sanitarie ed educative delle cooperative sociali. Il rischio era quello dell’introduzione del regime di esenzione con la relativa impossibilità per le cooperative sociali di detrarsi l’Iva sull’acquisto di beni e servizi, oppure quello dell’innalzamento dell’aliquota al 10%».
Dopo oltre 20 anni «che Confcooperative inseguiva questo risultato – segnala il presidente – è riuscita a ottenere il chiarimento sul trattamento previdenziale e fiscale dei soci delle cooperative artigiane che instaurano un rapporto di lavoro autonomo». «Con tale norma (…), devono essere inquadrati nella gestione degli artigiani ai fini Inps ma, allo scopo di evitargli gli oneri relativi alla tenuta della contabilità, alla tenuta della partita Iva e agli adempimenti dei lavoratori autonomi, vengono assimilati ai lavoratori dipendenti. Così è la cooperativa a redigere il cedolino paga svolgendo il ruolo di sostituto d’imposta» scrive.
Tra i principali risultati raggiunti da Confcooperative, Gardini evidenzia «(…) l’esenzione Irap per le cooperative agricole, comprese le cooperative che erogano servizi prevalentemente alle imprese agricole associate; (…) il finanziamento della cassa integrazione guadagni in deroga per il settore della pesca; la proroga a tutto il 2016 del Programma nazionale della pesca e dell’acquacultura; (…) l’esenzione dell’accisa per l’energia elettrica prodotta dalle cooperative elettriche e consumata dai soci in locali diversi dalle abitazioni; l’esenzione Imu per i terreni agricoli posseduti e condotti dagli imprenditori agricoli professionali indipendentemente dalla loro ubicazione».
«Si tratta di risultati importanti che segnano una nuova vitalità dell’Organizzazione – scrive infine il presidente –. (…) La Confederazione… continuerà a sostenere le attività delle cooperative in tutte le sedi al fine di metterle in condizioni di operare al meglio. Al momento stiamo lavorando sulla ingiusta “tassa sul licenziamento” che incide sulle cooperative di lavoro i cui soci, per il cambio appalto, vengono licenziati dall’impresa che perde l’appalto e contestualmente assunti dalla impresa che si aggiudica l’appalto».
In allegato è possibile scaricare la lettera integrale inviata da Maurizio Gardini ai presidenti delle cooperative.