«Avevamo chiesto di non mettere in discussione l'impianto cooperativo. Così è stato. Accogliamo, quindi, con grande soddisfazione la riforma delle BCC, così come approvata dal Parlamento e conclusa dopo un percorso durato oltre un anno». Così Maurizio Gardini commenta la definitiva approvazione della riforma delle BCC dopo la fiducia votata dal Senato.
«La riforma é in larga parte frutto delle proposte delle BCC ed é stata migliorata dall'iter parlamentare, in stretto dialogo con il governo. Il risultato raggiunto – continua Gardini – é molto positivo e rappresenta la migliore soluzione tra quelle emerse. Si è ritenuto necessario che la riforma consentisse una way-out per rispettare, come giusto che sia, i principi di costituzionalità. Noi, però, nell'interesse delle BCC siamo convinti che tutti dovrebbero partecipare alla realizzazione di un unico grande gruppo di Credito Cooperativo».
«Diamo atto con soddisfazione alle BCC, il 97% delle quali aderenti a Confcooperative tramite Federcasse, di aver chiuso con successo un'operazione condivisa, superando difficoltà e insidie. La riforma – aggiunge Gardini – coniuga in modo originale e coraggioso principi cooperativi e adattamenti ai nuovi contesti competitivi dell'Unione Bancaria Europea. Allinea il Credito Cooperativo Italiano alle esperienze europee più forti e avanzate e lo fa con elementi di originalità. Concilia – precisa il presidente di Confcooperative – l'esigenza di rafforzamento e di integrazione con il mantenimento del tratto distintivo delle BCC di carattere mutualistico e radicamento territoriale».
«Molto positivo che il Parlamento abbia recuperato i principi di autonomia delle province di Trento e Bolzano, così come la proposta di dotare le BCC di un fondo transitorio per accompagnare le fasi di integrazione e di ristrutturazione del sistema. Ora spetta al Credito Cooperativo – conclude Gardini – dimostrare, con efficienza e tempestività, la fiducia che le istituzioni hanno posto nelle BCC per costruire il primo gruppo bancario del paese, a guida e capitale interamente italiano».