«Una rappresentanza moderna dipende dalla capacità di continuare a essere corpo sociale che sa leggere e ascoltare il Paese, sa rispondere ai bisogni ed è in grado di avviare percorsi di sviluppo». Lo dice Maurizio Gardini aprendo la stagione assembleare di Confcooperative, «un momento vero e partecipato dove le assemblee non saranno rito, ma cantieri di rinnovamento». «Essere pronti a rappresentare una cooperativa in meno - ha aggiunto Gardini - purchè sia assolutamente autentica. Non è un sacrificio, ma un obbligo oltre che un investimento».
L’intervento di Maurizio Gardini è arrivato a margine di “Intrecciare il cambiamento”, la due giorni organizzata dalla Commissioni Dirigenti Donne di Confcooperative dalla quale è emerso che donne e cooperative sono un binomio che fa bene al paese. Tra i 540.000 occupati delle imprese di Confcooperative è donna oltre il 60% degli occupati, mentre le socie sono il 40%. Anche la governance vede 1 cooperativa su 4 a guida rosa e in questo il primato va al Sud. L’occupazione rosa, negli anni della crisi, è passata dal 57% al 61%. Cooperazione sociale, sanità e produzione lavoro sono i settori a maggiore presenza femminile.